22 febbraio 1980 - 22 febbraio 2018
Valerio Vive la rivolta continua!
Concentramento in Via Monte Bianco
ore 16.00 un fiore per Valerio
ore 17.00 CORTEO
Il 22 febbraio torneremo nelle strade di Roma per ricordare
Valerio Verbano, giovane militante dell’Autonomia Operaia assassinato nel 1980
davanti gli occhi dei genitori da un commando di neofascisti. La memoria di
Valerio in questi anni è stata un’arma importante per combattere la nostra
battaglia antifascista: una storia viva, incarnata da lotte, occupazioni,
manifestazioni, presa in mano dalle nuove generazioni, che l’hanno fatta
propria. “Non un nome su una via, ma su tutte le vie, su tutte le piazze”, recita
la targa apposta dai compagni di Valerio ormai quasi quarant’anni fa. Possiamo
dire che è stato davvero così.
Oggi più che mai crediamo che sia indispensabile un
antifascismo militante che dal basso reagisca alla propaganda xenofoba e alle
organizzazioni neofasciste. Ciò diviene ancora più importante ora che le parole
d’ordine dell’estrema destra sembrano essere diventate patrimonio condiviso
della retorica e della politica istituzionale. Quando il ministro dell’Interno
di un governo di centrosinistra (?) dichiara guerra ai poveri e ai migranti,
quando il candidato della Lega alla Regione Lombardia senza imbarazzo parla di
“difesa della razza bianca”, quando il razzismo di Stato si fa senso comune tra
gli ultimi, quando le aggressioni ai cittadini stranieri aumentano indisturbate
e i neofascisti siedono paciosi nei salotti tv a fare campagna elettorale.
Un antifascismo che possa essere di tutte e tutti. Di uomini
e donne di ogni età. Che faccia tesoro della lezione del movimento femminista
‘non una di meno’ della marea globale, che sia meticcio. Che parli di
mutualismo, cooperazione e solidarietà, oltre la retorica umanitaria ed
assistenzialista. Contro il razzismo vogliamo organizzarci con i migranti che
abitano nelle nostre città, difendendo i nostri quartieri dai ‘banglatour’ dei
neonazisti, costruendo spazi comuni e lottando insieme per i diritti di tutte e
tutti. Non ci può essere antifascismo senza un’ipotesi di trasformazione della
società esistente: la pratica antifascista, per noi, non può essere separata
dalle lotte sul terreno della casa, del reddito e del lavoro, della
cittadinanza, dei diritti sociali e delle libertà civili. Del feticcio della
difesa dei valori democratici non ce ne facciamo nulla.
Sfileremo insieme nelle strade di Montesacro e Tufello a
Roma. Migranti e indigene, tanti e diverse, pacifici ma determinate.
Cammineremo al ritmo delle lotte e della nostra voglia di libertà, con Valerio
e Carla nel cuore.
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